PHOTOGALLERY by Egidio Magnani

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domenica 29 luglio 2007

'Le Storie Cantate' Viaggio tra i cantastorie pugliesi di Nicola Morisco e Daniele Trevisi


LE RADICI DELLE TRADIZIONI POPOLARI IN “ LE STORIE CANTATE – VIAGGIO TRA I CANTASTORIE PUGLIESI “ di Nicola Morisco e Daniele Trevisi Palazzo Roberti – Mola di Bari – sabato 28 luglio ore 21 – Una musica che parla con il cuore ed al cuore . Le tradizioni musicali pugliesi hanno preso vita ieri sera, nella location di Palazzo Roberti, a Mola di Bari, per raccontare al pubblico accorso numerosissimo, le radici ancora vive di una cultura tradizionale “ a rischio” di estinzione .Il “viaggio” sui più grandi cantastorie pugliesi è affidato ad un documentario di quaranta minuti girato in digitale , firmato da Nicola Morisco (ideatore ed autore) e Daniele Trevisi (regia, montaggio e fotografia ) dal titolo “Le storie cantate- viaggio tra i cantastorie di Puglia”, prodotto da Nuove Produzioni Spettacolari Bari di Mimmo Mongelli con il contributo dell’assessorato regionale alla Cultura , presentato in anteprima assoluta all’interno della rassegna “Primitivo”, kermesse realizzata con il contributo della Provincia di Bari e con la direzione artistica di Gianluigi Trevisi .Nicola Morisco, giornalista e critico del quotidiano “ La Gazzetta del Mezzogiorno”e, Daniele Trevisi, regista e location manager, hanno voluto rendere omaggio alla musica popolare pugliese, tracciando e delineando le figure dei musicisti cantastorie con disarmante realismo. Obiettivo del progetto è quello di presentare al grande pubblico le origini della tradizione musicale pugliese, scritta e non scritta, mantenendo nella sua realizzazione le “coloriture” dialettali dei diversi personaggi.Protagonisti del documentario sono i cantastorie- simbolo del panorama meridionale, da Uccio Aloisi a Tonino Zurlo, da Enzo del Re alla formazione corale dei Cantori di Carpino, per concludere con Matteo Salvatore , reso omaggio dal regista ed attore Michele Placido.Accanto agli interpreti-autori spiccano i preziosi contributi dell’etnomusicologo e musicista Antonio Infantino, del regista ed autore Moni Ovadia, del jazzista partenopeo Daniele Sepe e del regista ed attore Michele Placido. Il “viaggio” inizia con l’immaginario arrivo di Enea sulle coste di Porto Badisco , per poi riprendere le fila dei ritmi popolari da parte di Antonio Infantino, riagganciando l’ordito del tessuto alla radice- trama ellenistica e ai significati derivanti della filosofia di impronta greca. A Cutrofiano (Lecce) si incontra il più anziano cantore della pizzica: Uccio Aloisi, eclettico e singolare nell’apportare una battuta in più nel ritmo della pizzica originaria . Si resta ancora in Salento, ad Ostuni, per incontrare Tonino Zurlo, dove il cantore della città Bianca spiega il profondo significato dei “ditteri”, una forma molto sintetica di comunicazione che il popolo tramandava ed utilizzava oralmente . Risalendo il capoluogo barese, a Mola di Bari, incontriamo Enzo del Re, il cantastorie più socialmente impegnato: si definisce un “corpofonista” per le sue singolari esecuzioni con voce sola e percussioni, utilizzando oggetti estemporanei come la valigia di cartone (simbolo dell’emigrazione) o una sedia di legno (allusione alla sedia elettrica, per una sensibilizzazione alla campagna contro la pena di morte) .Spostandosi più a Nord, a Carpino, sul Gargano, troviamo la formazione più longeva della musica tradizionale pugliese: I Cantori di Carpino . Rappresentati da Antonio Piccininno,classe 1916,e da Antonio Maccarone , la formazione foggiana, riprende prevalentemente i canti popolari d’amore .Di Foggia era anche il “banditore” Matteo Salvatore, recentemente scomparso (27 agosto 2005), precursore dei cantautori italiani, i cui testi, apprezzati dallo scrittore Italo Calvino, sono pervasi da amarezza ed ironia ma sempre ispirati da esperienze di vita reale. Differenti dialetti, tutti aventi però il comune denominatore di parlare una stessa lingua: quella del cuore e dell’impegno civile . Così come lo stesso ideatore Nicola Morisco asserisce, la musica popolare pugliese sente la necessità di essere riscoperta e raccontata . Spesso “bistrattata”, banalizzata da molti, si sente l’urgenza di dar voce agli ultimi portavoce della matrice popolare locale, senza dimenticare lo stato di estrema indigenza nel quale si è spento il grande Matteo Salvatore, straordinario autore che ha trovato riconoscimento in grandi autori contemporanei quali Vinicio Capossela, Pino Daniele, Teresa De Sio , Francesco Guccini e tanti altri. A presentare la serata, il giornalista Francesco Monteleone ed Oscar Iarussi, capo redattore e critico cinematografico delle pagine di Cultura e Spettacoli de “ La Gazzetta del Mezzogiorno”, che hanno sapientemente illustrare, i contenuti e gli scopi della coraggiosa opera dei due cineasti baresi . Importanti gli interventi dell’assessore regionale al Mediterraneo Silvia Godelli e dell’assessore provinciale alla Cultura Vittorino Curci . A seguire la proiezione del documentario, applauditissimo dal pubblico entusiasta, hanno fatto seguito i concerti di Tonino Zurlo, che ha presentato i brani del suo ultimo lavoro discografico dal titolo “ “Nuzzle e Pparolu”- semi e parole-pubblicato di recente da Anima Mundi “ e la straordinaria esibizione di Enzo Del Re, che con parole aspre ha espresso una forte denuncia verso le istituzioni molesi, sempre più insensibili all’esigenza di fare musica nella sua città natale . Momenti di intensa emozione per l’arrivo dell’ospite illustre Moni Ovadia, attore, musicista e regista, che ha espresso con grande enfasi, parole di ammirazione per i due musicisti partecipi della serata, sottolineando duramente, l’importanza della cultura e della ricerca delle tradizioni musicali di un paese quale l’Italia, sempre più caratterizzato da una televisione e da una musica “spazzatura”, dove il valore consumistico sembra prevalere sul bisogno reale di tramandare una cultura arcaica come radice di una nuova identità .Una serata di intensa emozione ,difficile da dimenticare, che ha saputo nutrire la nostra anima di una nuova linfa : quella delle voci del passato, dove il colore del cielo e delle piane assolate dei campi di grano pugliesi sembrano unirsi in una danza senza fine in bilico tra passato e futuro .
Claudia Mastrorilli

Bari - CMAS 2007 : Oro e Record Mondiale per l'Italia nel 4X200 di nuoto pinnato


L’Italia straccia il record del Mondo. I campionati mondiali di attività subacquee partono con il grande botto. La staffetta 4x200 di nuoto pinnato ha migliorato di quasi tre secondi il proprio record conquistato a Torino. Con 5:32.87 (il vecchio record era di 5:35.14), Paolo Varetto, Andrea Nava, Cesare Fumarola e Stefano Figini hanno emozionato il pubblico delle piscine comunali. “Non ci credo – ha detto Fumarola, bronzo nei 100 metri immersione – ho vinto due medaglie in un giorno e, insieme con i miei compagni, sono primatista mondiale”.La gara non è mai stata in discussione. Solo nella prima frazione c’è stato un leggero equilibrio, poi, però, in quella corsia numero 4, l’Italia ha lasciato le briciole a Russia e Ucraina. Nella seconda frazione la staffetta ha lanciato a premere l’acceleratore. Il movimento degli atleti è diventato più sinuoso, ma soprattutto, più veloce.“Bari porta bene”, ha detto Stefano Figini, primatista mondiale nei 400, 800 e 1.500 metri. Proprio domani, in quest’ultima disciplina, proverà a migliorarsi.Nella staffetta gli è già riuscito.La prima medaglia in assoluto dei primi campionati mondiali di attività subacquee, però, è andata alla Cina. La finale dei 50 apnea è stata vinta dalla ventiduenne cinese campionessa del mondo Bahozhen Zhu (15”72). Medaglia d’argento alla connazionale Huanshan Xu. Pari merito per il terzo posto tra la russa Glukhikh e l’estone Sattarova. Le due azzurre, Silvia Baroncini e Alexia Tosco, erano state eliminate nelle gare di qualificazione. Un’altra cinese, Jiao Liu ha vinto la gara la finale dei 400 metri in superficie. Sugli altri gradini del podio sono saliti la russa Valeria Baranovskaya (seconda) e Olga Shlyakhovska (terza).PROGRAMMA SECONDA GIORNATA CMAS BARI 2007Dopo il nuovo record della nazionale italiana nella staffetta maschile 4x200 di Nuoto pinnato, domani pomeriggio 30 Luglio c’è aria di altri primati del mondo pronti per essere frantumati. Stefano Figini, primatista mondiale nei 400, 800 e 1.500 metri, punterà a centrare altri record del mondo.Le Piscine Comunali di Bari, sede dei primi Campionati Mondiali delle Attività Subacquee, ospiteranno una intensa seconda giornata di gare di Nuoto pinnato. L’appuntamento è dalle 17.00 alle 19.00 nelle Piscine Comunali sempre più gremite di appassionati. Sempre nella giornata di domani si svolgeranno le prime gare di Orienteering, alle ore 9.00 nell’Ansa di Marisabella, e di Apnea Jump Bleu, quest’ultima a Polignano a Mare alle ore 10.00. Bari trattiene il respiro…

Bari - Aperti i Campionati Mondiali attività subacquee CMAS 2007


Cerimonia d’apertura dei Campionati Mondiali subacquee CMAS (Confederazione Mondiale Attività Subacquee) ieri presso le Piscine Comunali di Bari, che ha visto sfilare ben 44 nazioni partecipanti con circa 900 atleti impegnati dal 28 luglio a 5 agosto prossimo, nelle piscine sia di Bari che di Polignano a Mare.L’atmosfera gioviale che si è respirata ieri pomeriggio è stata senz’altro contagiosa per tutti i presenti, dove si è potuto constatare che le differenze di lingua e di nazionalità sono barriere che l’uomo ha voluto innalzare ma se si ha una volontà comune non fa che avvicinarle ed abbatterle.E’ questo che si è toccato con mano, 900 giovani uniti nel nome dello sport, per niente tesi degli incontri che effettueranno, anzi sono apparsi molto divertiti e sono loro che hanno dato inizio alla festa, cantando, intonando slogan e accennando passi di flamenco come hanno fatto gli atleti spagnoli, che sono apparsi sicuramente i più calienti.Gli atleti hanno sfilato e la presentazione di ogni nazione è avvenuta sul gradino più alto del podio dove si soffermavano per farsi vedere e conoscere e ricevere gli applausi dovuti.Un battimani caloroso quando è salito sul podio l’unico atleta che rappresentava il Cile, con orgoglio ha sventolata la sua bandiera, mentre la delegazione più numerosa è apparsa la Russia con i suoi 90 atleti.La Norvegia ha sfilato con i figlioletti a carico, e infatti quello che si è potuto vedere che molti parenti hanno accompagnato gli atleti cogliendo al volo l’occasione per conoscere la Puglia ed effettuare dieci giorni di vacanza.A chiudere la sfilata la nazione ospitante : l’Italia con i suoi 76 atleti che hanno ricevuto un energico applauso da parte di tutti i presenti.La cerimonia ufficiale è stata aperta dal sindaco di Bari, Michele Emiliano, che in inglese ha dato il benvenuto a tutti gli atleti, seguito dal presidente del CMAS, Achille Ferrero.Contemporaneamente all’inno di Mameli, seguito dall’inno del CMAS, si sono issate sui pennoni le rispettive bandiere quella dell’Italia e del CMAS.Si è proceduto ad un breve intrattenimento eseguito dai musicisti : Ab Origine che hanno suonato musica del genere Industrial, con il solo supporto di bidoni e bacchette e mentre suonavano alle loro spalle tre giovani graffittari, hanno scritto su un murales appositamente preparato la scritta “Welcome to Bari”. Due giovani hanno fatto spettacolo con evoluzioni giocate con il fuoco, intanto che due equilibristi camminavano sui trampoli intorno alla piscina.A 10 anni dai Giochi del Mediterraneo, Bari ridiventa il centro di un evento a caratura internazionale, atleti che provengono da tutti i continenti : Australia, Europa, Africa, Asia, America del Nord, del Centro e del Sud, che fanno ben ricredere che questo non è uno sport minore.La domanda mi sorge spontanea : la TV nazionale e quella internazionale dov’era? Perché è mancata a questa cerimonia?Forse è proprio la TV che considera questo uno sport minore poco allettante per la lobby degli sponsor, per loro è sicuramente meglio parlare solo di calcio, automobilismo e motociclismo.Ma per fortuna la gente ora non si lascia più ingannare è sa che oltre al calcio ci sono altre attività sportive sicuramente più interessanti e certamente ancora pulite, dove solo lo sport e non altro fanno da padrone.
Anna deMarzo

venerdì 20 luglio 2007

Bari - Fiorello si racconta ... la risata è garantita


Garanzia di ridere sino alle lacrime con il suo nuovo spettacolo “Volevofare il ballerino … e non solo” dove racconta episodi di vita quotidianache tanto lo avvicinano al pubblico, con la sua leggerezza e la sua nonvolgarità, da far sembrare uno show unico e quasi, quasi improvvisato al momento solo per i presenti .L’Arena della Vittoria di Bari ha visto il pienone anche se i prezzi nonerano per niente competitivi, tanto che lo stesso Fiorello scherzandoci su ha detto “visto il costo dei biglietti al termine dello spettacolo potete portare a casa le poltroncine o qualsiasi souvenir dello stadio”Il colpo d’occhio dello stadio in ogni modo è fantastico, sconcertante.Spettacolo che inizia alle 21.45 non per ritardo dell’artista, ma per colpa dell’organizzazione che doveva prevedere, visto il numeroimpressionante di persone che dovevano assistere allo show o che si erano accreditate, più box a disposizione e non solo una roulotte con due ragazze, che dovevano svolgere da solo tutta quella mole di lavoro e con il passare delle ore erano ormai entrate nel pallone e la fila di persone anziché diminuire aumentava sempre di più.Nell’attesa che la gente prendesse posto, in quei 45 minuti Fiorello, haintrattenuto il pubblico da dietro le quinte e con microfono in mano egrazie ad una telecamera esterna ha fatto riprendere gli spettatoriridendo di loro e con loro.Un’orchestra di 14 elementi diretta sapientemente dal direttore musicale e amico di sempre, Enrico Cremonesi inizia a suonare e comincia lo show.Un boato misto ad applausi annunciano l’ entrata di Fiorello sul grandepalco che come scenografia ha visto due grandi mega schermi posti ailati del palcoscenico (fondamentali per chi ha trovato posto in gradinata per poter assistere allo spettacolo) e altri video-synch che hanno interagito con l’artista, con proiezioni di filmati di ballerini da dare l’impressione che danzassero con lui.Chi si aspettava un Fiorello che proponesse qualche gag della fortunata trasmissione radiofonica Via Radio 2, come il barese Antonio Cassano e la sua Ferrari è rimasto un po’ deluso.L’artista siciliano si è fatto perdonare amando ricordare come la città’di Bari gli è molto cara, perché ha svolto il servizio militare presso laCaserma Rossani. Ha ricordato le sue (vasche) passeggiate in Via Sparano, e gli amici di Carbonara e Modugno, intercalando il suo monologo con frasi in dialetto barese.Lo spettacolo è imperniato per l’appunto sul titolo “Volevo fare ilballerino … e non solo” dove racconta quando nell’età adolescenzialeaveva l’intenzione di fare il ballerino e si esercitava di nascosto inbagno, ma era anche arrivato il momento di esternare questo sua passione al padre (siculo a 360°) che come risposta gli ribatte “ non puoi andare a fare gli scippi come tutti gli altri?”.E da qui inizia anche il perchè dell’aggiunta al titolo … e non solo.Volevo fare … il cantante lirico e Fiorello si cimenta a cantare unfantomatico “Otello” impersonando sia il tenore che il soprano.Volevo fare … il papà e racconta episodi della sua vita quotidiana con sua moglie Susanna e la sua piccola di appena un anno.Volevo fare … la radio e ci è riuscito benissimo, tanto è vero che squadra che vince non si cambia, gli autori di questo spettacolo sono gli stessi che collaborano con Fiorello e Marco Baldini nella trasmissione radiofonica Via Radio 2 : Francesco Bozzi, Riccardo Cassini, Alberto Di Risio e Federico Taddia. .Mister Fiorello non si è risparmiato.Ha proposto uno spettacolo di due ore senza mai concedersi una pausa se non sorseggiando un paio di volte un po’ d’acqua, necessaria visto l’ afosa serata tanto che ha avvalorato “non ho mai sentito tanto caldo all’aperto” e ha terminato giocando con il pubblico in un botta e risposta canora.Spettacolo divertente che ha fatto dimenticare ai tanti che si lamentavano il caro prezzo del biglietto, in fin dei conti sono stati soldi ben spesi.
Anna deMarzo

mercoledì 11 luglio 2007

BARI – Travolgente Vasco Rossi in concerto!


Ovazioni e fans deliranti che invocano il suo nome..Vasco!Vasco!Ed ecco che, ieri, intorno alle 21e30 il concerto del tour 2007 di Vasco Rossi allo stadio S.Nicola di Bari, ha inizio. Tra l’emozione generale la star modenese inizia con il brano ‘Basta poco’ (dal quale prende il nome l’intero tour) una delle nuove nuovi canzoni del cantautore o ‘provocautore’(come lui si definisce).Come molti dei suoi pezzi anche questo è denso di ironia e provocazioni e apprezzato dal pubblico che già dopo le prime note si entusiasma e l’atmosfera comincia già a riscaldarsi.Si susseguono, così, per due ore sonorità che ci sono familiari e che appartengono ad uno dei cantanti più amati ed apprezzati del panorama italiano. Una full immersion in una musica fatta di rock e romanticismo di brani che fanno parte del nostro passato e di inediti. Si continua con ‘Cosa c’è’…per poi ascoltare ‘Blasco’ e ‘Voglio andare al mare’…i fans sono sempre più esaltati soprattutto dopo le parole del loro idolo che saluta Bari, la Puglia, l’Italia e perché no, il Mondo !!Gli animi si accendono e si cantano a squarcia gola quei testi che tutti, almeno una volta, abbiamo ascoltato, e si sventolano bandiere (es.i 4Mori della Sardegna) e striscioni con scritte davvero eclatanti come: ‘da S.Siro a S.Nicola per S.Vasco. Si accendono fumogeni e accendini per le canzoni più romantiche e le urla si sprecano quando Vasco si avvicina al grande chitarrista Maurizio Solieri.Lui con gli altri componenti, i due americani Stef Burns alla seconda chitarra e Matt Laug alla batteria, e ancora Claudio Gollinelli al basso, Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola alla tromba e alla parte elettronica, Andrea Innesto ai fiati e Clara Moroni ai cori, ha reso ancora più travolgente lo spettacolo.Gli assoli di Solieri e la bravura del resto della band sono il segno di come ancora una volta si assiste ad un evento musicale, il più importante dell’anno secondo Vasco (ma lui non potrebbe dire altrimenti!). Con la sua solita energia si è mosso sul palco maestoso. Un gioco di metallo, luci e schermi che sovrastavano i musicisti. Piante rampicanti avvolgevano la struttura metallica quasi a dar l’idea di una giungla futuristica. Una sorta di città invasa, una civiltà assediata dall’inciviltà dei politici, dei kamikaze. Una giungla che –come afferma Vasco- si infiltra nelle crepe di una società malata e la corrompe.Continua il concerto con ‘Buoni o cattivi’ per poi giungere ad un pezzo nuovo ‘Non sopporto’ : ‘un pezzo –dice il cantante- un po’ incazzato che mi piace cantare’. Lui con la sua giacca di pelle rossa continua a muoversi ed a incitare il pubblico e commuove quando canta ‘Vivere una favola’.Una breve pausa di suoni elettronici grazie al tastierista e alla splendida voce della corista, lasciano il tempo a Vasco di cambiarsi e di tornare sul palco ancora più aggressivo. Da qui si susseguono i titoli più famosi e forse più aspettati da pubblico…e poi la conclusione con ‘Ciao’…e il tipico saluto rivolto a Massimo Riva storico chitarrista ormai scomparso.Ma il concerto non può finire così…ed ecco che Vasco ritorna e regala al pubblico ‘Siamo solo noi’, ‘Stupido Hotel’ e l’immancabile ‘Vita Spericolata’.E infine lascia i suoi fans con un pezzo indimenticabile e che ha chiuso tutti i concerti del tour 2007…’Alba chiara’.Un’emozione incredibile per le 40 mila persone (circa) presenti ieri allo Stadio S. Nicola di Bari anche se ci si aspettava il tutto esaurito come per le date precedenti dove la corsa per ‘guadagnare’ il posto migliore era iniziata già mesi prima. Un tour che ha toccato l’Italia da nord a sud e con un’organizzazione costata 15 milioni di euro. Ma dopo 30 anni di carriera Vasco continua a sorprendere con la sua musica riuscendo a fare il tutto esaurito…o quasi!
Luana Martino

sabato 7 luglio 2007

Conversano (Bari) - ' L’Orizzonte sonoro delle COCOROSIE al PRIMITIVO FESTIVAL '


Conversano (Bari) - Piazza Castello, h.21.30 - unica data italiana – Un’ esplosione di suoni, di sacro e profano, di voci angeliche alternate a gospel, elettronica, hip hop e rumoristica ma anche soluzioni sonore del tutto originali come l’utilizzo di strumenti-giocattolo, carillon, musiche ed antiche orchestre . Tutto questo caratterizza l’originalissimo sound del duetto americano delle Cocorosie, formatosi nel 2003 dalle sorelle Sierra e Bianca Casady, artefici di un’alchimia sonora caratterizzata da un mix di sonorità acustiche (chitarre e pianoforte) e disturbi sonori.Dopo due anni dall’esilarante esibizione avvenuta nell’ambito del festival Time Zones, l’eclettica formazione newyorkese è tornata ad esibirsi ieri sera, in esclusiva nazionale, in una gremita Piazza Castello a Conversano, nella rassegna “Primitivo” organizzata dalla Provincia di Bari con la direzione artistica di Gianluigi Trevisi.Il percorso artistico personale delle due sorelle, caratterizzato da una decisa predisposizione per le arti visive e la scrittura di Bianca e dalla passione per l’opera concretizzatosi negli studi al Conservatorio di Parigi di Sierra , ben si evidenzia nella formazione delle Cocorosie, il cui nome è l’unione dei due soprannomi dato loro dalla madre in tenera età.Un’infanzia vissuta tra i numerosi viaggi compiuti da uno stato all’altro dell’America al seguito della madre e del padre, la prima insegnante ed artista, il secondo appassionato di sciamanesimo , accumulando così variegate esperienze ed assaporando la libertà di una vita nomade che le accompagnerà anche una volta cresciute.Ancora in tenerissima età i genitori divorziano , e all’età di soli quattordici anni Sierra viene mandata in collegio dal padre allontanandosi così dalla sorella ed inseguendo il suo grande sogno di diventare cantante d’opera nella capitale francese. Sarà solo nel 2003, dopo ben dieci anni, che le due sorelle si rincontreranno dando così forma al progetto Cocorosie .In brevissimo tempo registrereranno due album : “Word to the crow”, decisamente dalle connotazioni hip hop e mai distribuito, ed il vero e proprio album di debutto “La Maison de Mon Reve”, che nel 2004 viene distribuito in tutto il mondo dall’etichetta indipendente Touch and Go Records . Da questo momento in poi, come in una favola, le sorelle Casady diventeranno praticamente inseparabili .Nel 2005, Sierra e Bianca giungono alla realizzazione del loro effettivo secondo album intitolato “Noah’s Ark” (L’Arca di Noè) ancora caratterizzato da spiccate contaminazioni country-folk, intrise di elementi blues, il tutto condito da miagolii, suonerie telefoniche e vecchi ed ingialliti spartiti gospel .Un viaggio nel passato, teso a recuperare forse i ricordi di un’infanzia perduta , dove il suono scordato di un pianoforte (The Sea is Calm) si alterna magistralmente al trip-hop e a fiabesche filastrocche folk. Il 2007 vede così la pubblicazione del terzo capitolo della produzione del duo americano, dal titolo” The Adventures of Ghosthorse & Stillborn “, registrato a Reykjavik , con la preziosa collaborazione del produttore islandese Valgeir Sigurdsson, noto per essere il principale collaboratore di Bjork in studio.Qui a Conversano le Cocorosie sono giunte proprio per promuovere in anteprima nazionale il loro nuovo lavoro discografico regalando ancora una volta al pubblico accorso numerosissimo per l’evento, uno spettacolo di grande impatto emotivo. Accompagnate nella loro performance da musicisti del calibro di Gael Rakotondrabe al beat box, Danielle Stech-Homsy alla chitarra, Benjamin Molinaro al basso ed infine dal pianista Vincent Garletezec , le terribili sorelline hanno saputo trascinare i loro fans in una spirale di delirio collettivo, alternando un sapiente gioco di elettronica con basi rap e hip-hop e chincaglierie di ogni tipo, a momenti più intimi e delicati come le dolcissime ballate dal sapore retrò.Da segnalare fra tutti i brani, la particolarissima “Japan”, marcetta a passo di carillon-carosello che procede per tapping sul tasto del ritmo in scatola ed Animals, ballad urbana per piano ed effetti, a dimostrazione , se ancora ce ne fosse bisogno, del grande talento delle sorelle Casady .
Claudia Mastrorilli

Bari – Mario Monicelli inaugura la III edizione di ‘Cinemadamare2007’


Il più grande raduno di giovani registi provenienti da circa 30 Paesi di tutto il mondo, organizzato dalla più imponente manifestazione Europea “Cinemadamare”, giunta alla sua III edizione, ha visto ieri pomeriggio la presenza di uno dei più grandi interpreti della commedia italiana, il regista Mario Monicelli.Un uomo che rappresenta e ha rappresentato la storia d’Italia, contribuendo con i suoi numerosi film ad uno dei periodi più felici della filmografia del nostro Paese.Non c’era da meravigliarsi se già dalle ore 17.00 il Fortino di Sant’Antonio di Bari era gremito di pubblico in attesa dell’arrivo del regista che non si è fatto attendere ed è stato sempre disponibile con tutti i convenuti.Accompagnato dall’assessore alla cultura del Comune di Bari, Nicola Laforgia, dal direttore di Cinemadamare Franco Rina, hanno inaugurato l’edizione dell’evento. A sorpresa sono sopraggiunti il sindaco Emiliano e l’assessore Silvia Godelli che non volevano perdere l’occasione per omaggiare il grande regista.Quello che ha sorpreso è stato osservare un uomo di 92 anni, ben portati, entusiasta e commosso della partecipazione giovanile, soddisfatto del luogo dove si svolgeva la manifestazione, seccato se lo chiamavano “Maestro”, tanto che Laforgia ha detto che lo avrebbe chiamato dottore, per la sua laurea in Storia e Filosofia. Ma Monicelli ha subito ribattuto che la sua è una laurea ad honoris causa.E’ stato senz’altro una emozione stare di fronte ad un uomo che ha vinto numerosi premi dal Leone d’oro a Venezia, alle varie nomination agli Oscar, che ha sfornato non film ma capolavori, che hanno fatto riflettere, ridere e sorridere, gli italiani e non solo.Monicelli ha ringraziato gli organizzatori per tutto quello che stanno facendo per il cinema e per i giovani, venuti da tutta Europa, per un’arte sorta un secolo fa, perché è raro vedere una manifestazione di così ampia grandezza. Ma ha ribadito con molta forza che se in Italia ci sono tanti giovani che vogliono cimentarsi in quest’arte, che non è altro che espressione di immagini in movimento, troveranno senz’altro difficoltà, perché nel cinema non basta avere idee, ma occorre che alle spalle ci sia una distribuzione, dei produttori che intendono investire.Ha ricordato che anche lui per il suo ultimo film “Le Rose nel deserto”ambientato in Libia, ha avuto problemi con la produzione che ritardava i pagamenti e la troupe non veniva pagata, ma che hanno preferito lavorare ugualmente, anziché imbracciare le braccia e restare in attesa del pagamento. E su questa motivazione hanno contato molto i produttori.A chi gli ha chiesto della crisi del cinema italiano, Monicelli ribadisce con forza e più volte lo ripete, che i giovani cineasti sono costretti a proporre storie poco onerose, quasi minimaliste e così poco competitive sul mercato mondiale, questo non perché il cinema italiano sia peggiore ma è una conseguenza della poca solidità che hanno alle spalle e diventa difficile per loro raccontare quello che intendono realmente trasmettere.Ad ogni sua frase la platea applaude e lui di rimando applaude i giovani presenti, il futuro, si spera, del nostro cinema.
Anna deMarzo

giovedì 5 luglio 2007

Bari - I "Pensieri Scorretti" di Giordano Bruno Guerri approdono in libreria


Molti possono pensare che questa volta Giordano Bruno Guerri, abbia toppato proponendo il suo ultimo lavoro “Pensieri scorretti” come un prodotto per restare nel mercato editoriale non proponendo niente di nuovo, anzi presentando frutti del pensiero di altri grandi pensatori.Ma non è proprio così.Il suo libro, una raccolta provvisoria di ben 1837 aforismi, è senz’altro uno studio che lo ha impegnato per molto tempo, perché ha dovuto leggere tanto e di tutto per ricercare nei testi gli aforismi, quelle brevi massime che esprimono e condensano una verità una sentenza filosofica, che sconcertano e impressionano chi li ascolta.Ha senz’altro effettuato una scrematura perché ha dovuto rinunciare a tanti altri aforismi, altrimenti avrebbe stilato non un libro ma un’enciclopedia dell’aforisma.“Ho cercato di seminare dubbi, di stimolare il pensiero ma anche di divertire ad ogni frase letta, che è senz’altro un paradosso” così si è espresso ieri sera Giordano Bruno Guerri, ospite presso la Libreria Laterza di Bari punzecchiato amichevolmente da Antonio Stornaiolo, che ha definito quest’ultimo lavoro di Guerri, “il classico libro da tenere sempre a portata di mano sul comodino, leggere qualche frase, lasciarla decantare per poter assaporare al meglio il suo significato”.“Ho scelto Bari e questa Libreria storica per presentare il mio libro, perché questo lavoro è nato a Bari, per la precisione a San Vito, mentre ero in vacanza con la mia compagna, Paola Veneto, autrice della foto pubblicata in copertina ed anche di alcuni aforismi inseriti nel testo e nel frattempo mi ha reso padre di un bambino che ho chiamato (guarda caso) Nicola”.“Leggo molto – continua Guerri – e sottolineo quello che trovo interessante. Così è nato questo lavoro, ma in questo libro ho voluto inserire i pensieri scorretti, una raccolta che lavora e capovolge la parola ma anche quella che lavora sul paradosso creando l’effetto sorpresa”. “Si potrebbe dire che sono frutto della cultura popolare come i proverbi ma anche questi sono soggetti a contraddizioni, un esempio “L’unione fa la forza” e dall’altra troviamo “Chi fa da sé fa per tre”.L’autore si è divertito assieme a Stornaiolo a leggere alcuni aforismi invitando il pubblico presente a crearne dei propri.L’aforisma si fa risalire all’800 con Friedrich Nietzsche, come un vero genere letterario, mentre alcuni autori come Gesualdo Bufalino sostengono che la lunghezza ottimale di un aforisma è di otto parole, perché deve essere fulminante per dare più soddisfazione.Certamente per concludere possiamo sintetizzare che gli aforismi sono “pillole” di saggezza che si possono tramutare in “supposte” per stonare l’interlocutore.
Anna deMarzo