Il più grande raduno di giovani registi provenienti da circa 30 Paesi di tutto il mondo, organizzato dalla più imponente manifestazione Europea “Cinemadamare”, giunta alla sua III edizione, ha visto ieri pomeriggio la presenza di uno dei più grandi interpreti della commedia italiana, il regista Mario Monicelli.Un uomo che rappresenta e ha rappresentato la storia d’Italia, contribuendo con i suoi numerosi film ad uno dei periodi più felici della filmografia del nostro Paese.Non c’era da meravigliarsi se già dalle ore 17.00 il Fortino di Sant’Antonio di Bari era gremito di pubblico in attesa dell’arrivo del regista che non si è fatto attendere ed è stato sempre disponibile con tutti i convenuti.Accompagnato dall’assessore alla cultura del Comune di Bari, Nicola Laforgia, dal direttore di Cinemadamare Franco Rina, hanno inaugurato l’edizione dell’evento. A sorpresa sono sopraggiunti il sindaco Emiliano e l’assessore Silvia Godelli che non volevano perdere l’occasione per omaggiare il grande regista.Quello che ha sorpreso è stato osservare un uomo di 92 anni, ben portati, entusiasta e commosso della partecipazione giovanile, soddisfatto del luogo dove si svolgeva la manifestazione, seccato se lo chiamavano “Maestro”, tanto che Laforgia ha detto che lo avrebbe chiamato dottore, per la sua laurea in Storia e Filosofia. Ma Monicelli ha subito ribattuto che la sua è una laurea ad honoris causa.E’ stato senz’altro una emozione stare di fronte ad un uomo che ha vinto numerosi premi dal Leone d’oro a Venezia, alle varie nomination agli Oscar, che ha sfornato non film ma capolavori, che hanno fatto riflettere, ridere e sorridere, gli italiani e non solo.Monicelli ha ringraziato gli organizzatori per tutto quello che stanno facendo per il cinema e per i giovani, venuti da tutta Europa, per un’arte sorta un secolo fa, perché è raro vedere una manifestazione di così ampia grandezza. Ma ha ribadito con molta forza che se in Italia ci sono tanti giovani che vogliono cimentarsi in quest’arte, che non è altro che espressione di immagini in movimento, troveranno senz’altro difficoltà, perché nel cinema non basta avere idee, ma occorre che alle spalle ci sia una distribuzione, dei produttori che intendono investire.Ha ricordato che anche lui per il suo ultimo film “Le Rose nel deserto”ambientato in Libia, ha avuto problemi con la produzione che ritardava i pagamenti e la troupe non veniva pagata, ma che hanno preferito lavorare ugualmente, anziché imbracciare le braccia e restare in attesa del pagamento. E su questa motivazione hanno contato molto i produttori.A chi gli ha chiesto della crisi del cinema italiano, Monicelli ribadisce con forza e più volte lo ripete, che i giovani cineasti sono costretti a proporre storie poco onerose, quasi minimaliste e così poco competitive sul mercato mondiale, questo non perché il cinema italiano sia peggiore ma è una conseguenza della poca solidità che hanno alle spalle e diventa difficile per loro raccontare quello che intendono realmente trasmettere.Ad ogni sua frase la platea applaude e lui di rimando applaude i giovani presenti, il futuro, si spera, del nostro cinema.
Anna deMarzo
Anna deMarzo
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