PHOTOGALLERY by Egidio Magnani

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domenica 18 marzo 2007

ATTESE omaggio a Samuel Beckett


Al Teatro Abeliano dopo due giorni di rappresentazioni si conclude oggi "Attese" ideazione e regia di Francesco Gigliotti con: Tiziana Battisti, Agnese Chiara D’Apuzzo, Francesco D’Atena,Maria Elena Lazzarotto, Zahira SilvestriCinque personaggi vivono la loro condizione di attesa.Chi e cosa stanno aspettando? Una impellente necessità pare legarli a quella attesa, ci saranno dei cambiamenti, qualcosa accadrà! Ogni tentativo fatto dai personaggi di convivere condividendo lo spazio vitale diventa grottesco, l'unica cosa che resta da fare è assolvere al proprio destino. Iro e One ne hanno uno preciso: attendere.Nell'attesa di un incontro che pare debba cambiargli la vita, consumano tutta la loro esistenza, di cui poco o nulla ricordano.I due incontrano un signore e il suo servo,ed anche un piccolo monello che deve dar loro notizie importanti. Questo è quello che sembre succeda ... ma forse non accade e non accadrà.La storia è ferma forse non esiste.Ogni giorno si ripete uguale come sempre , le differenze non si vedono,tutto è indifferente ,aspettando che la notte compiendo l'inesorabile inghiotte il giorno sancendone la fine.Nell’indugio, nell’indolenza di un tempo che pur trascorrendo non passa, i cinque si trovano loro malgrado in situazioni comiche e paradossali. Lo spettacolo è ispirato al teatro dell’assurdo di matrice beckettiana, dove emergono i grandi temi della solitudine e dell’angoscia di esistere.L’attesa è metafora del vivere contemporaneo che si sostanzia nei comportamenti dei personaggi di fronte alla necessità di fornire istante dopo istante un senso qualsiasi alle loro vite. Nel gioco della rappresentazione l’uso della maschera della Commedia dell’arte d’influenza napoletana, si rivela come scelta essenziale nell’alternarsi dei ruoli. Il senso del comico e del tragico dell’attesa, trova così, un equilibrio singolare capace di misurarsi con i grandi temi della letteratura del novecento. E’ proprio l’utilizzo del codice energico dei personaggi di basso rango a inventare l’azione drammatica e il senso irresolubile della vita in una grottesca serie ininterrotta di eccetera eccetera.Bravissimi gli attori che ben hanno usato il suono della voce passando dal dialetto napoletano ,all'inglese ,all'italiano alternando voci ruvide ,cavernose ,suoni gutturali ,gesti,mimica e movimenti coreografici dall'azione plastica e dinamica del corpo.

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