In scena al Teatro Abeliano di Bari, un opera di Carlo Goldoni, “Gli Innamorati” con un cast di tutti rispetto: Andrea Buscemi, che ha curato la regia, le scene i costumi e le luci, Nathalie Caldonazzo, Francesco Bianco, Livia Castellana, Christian Amadori, Renato Raimo, Riccardo De Francesca, Eleonora Zacchi.Quest’opera non rientra nei canoni tradizionali goldoniani, non è ambientata a Venezia ma a Milano, pertanto non è recitata nella parlata locale veneta e non appaiano le maschere tradizionali tanto care all’autore come Pantalone, Brighella e Colombina. Con “Gli innamorati” Goldoni, smorza il suo linguaggio comico per addentrarsi nella psicologia femminile, per analizzare l’ inquietudine e le trepidazioni delle donne sul rapporto amoroso.Lo spettacolo si presenta con una scenografia povera dove quattro sedie sono i soli elementi scenici e fanno ben intendere allo spettatore l’ambientazione in cui si svolgerà la scena: il salotto di una casa nobiliare milanese in decadenza.Le recita tratta dell’amore di due giovani Eleonora, interpretata da Nathalie Caldonazzo, appartenente alla famiglia milanese decaduta e Fulgenzio (Renato Raimo), rappresentante della ricca borghesia. Un amore tormentato il loro, non perché ostacolato dalle reciproche famiglie, ma dall’orgoglio associato all’insicurezza e unito alla gelosia che la giovane prova verso il rapporto che giudica troppo servile del suo innamorato con la cognata, affidatagli per breve tempo dal fratello in viaggio per affari.La rappresentazione descrive una sola giornata e in queste 24 ore la coppia a più riprese si lascia e si riprende, in un continuo duello verbale, dove sono ben tratteggiati le afflizioni e ansie amorose della donna innamorata.Tenta di smorzare queste sofferenze la sorella di Eleonora, Flamminia (Francesca Bianco), donna più accorta e cauta cercando di farle capire che il suo tormento è solo frutto della sua fervida immaginazione.In questo calderone amoroso, partecipa anche lo zio delle due giovani Fabrizio (Andrea Buscemi), impegnato a recitare per nascondere agli altri la sua povertà. Personaggio sopra le righe che enfatizza tutto quello che dice e che fa, convincendosi di essere un bravo cuoco e un collezionista di opere d’arte, e non perde l’occasione di invitare a pranzo un giovane della nobiltà milanese conosciuto da poco Roberto (Christian Amadori) che con la sua posizione sociale potrebbe mettere in sesto la sua famiglia.Come si può ben immaginare tutto finirà per il meglio e i due giovani convoleranno a felici nozze.Lo spettacolo della durata di 80 minuti non ha visto l’ interruzione dei due atti con la calata del sipario ma si è proceduto ad un abbassamento delle luci e due attori illuminavo il perimetro del palco portando in scena delle piccole lanterne, il tutto allietato da musiche di Antonio Vivaldi.La commedia ha visto tutti gli attori interpretare i loro ruoli con toni enfatici e appassionati e muoversi senza interruzione sul palcoscenico, anche in maniera frenetica e scalpitante come Nathalie Caldonazzo , ha saputo ben definire la giovane Eleonora, consapevole della propria bellezza e che poteva giocare con il suo innamorato come il gatto fa con il topo. L’attrice, non possiamo più definirla solo showgirl, rilegandola a ruolo stereotipato di ballerina di varietà, ma da diverso tempo si sta ritagliando ruoli che la vedono protagonista in teatro, ma in televisione, infatti la rivedremo nella fiction “Centovetrine”.Non da meno è stato Renato Raimo, interpretando il giovane Fulgenzio, conquistato da Eleonora ed a causa della sua buona educazione non riesce a farle intendere che le attenzioni verso la cognata altro non sono che segni di civiltà e galanteria. L’artista ha saputo trasmettere lo stato d’animo del personaggio, in continua lotta tra l’esser preda o predatore di questo amore.Renato Raimo, giovane attore e regista pugliese, volto che rivedremo presto in televisione perché parteciperà per il terzo anno consecutivo alla fiction “Carabinieri” nel ruolo fisso di un avvocato in pretura e nella fiction "Medicina Generale".L’attore Andrea Buscemi, nonché regista dello spettacolo, ha ben rappresentato lo zio Fabrizio, un imbonitore, un mercante e come acquirenti cerca mariti per le sue nipoti. Un personaggio del’700 ma che in certi atteggiamenti possiamo riscontare anche al giorno d’oggi.Personaggio che ha fatto sorridere è stato il conte Roberto con il suo modo di fare atteggiare il corpo in pose nobili, ma che starnutiva contorcendosi in maniera poco elegante ad ogni presa di tabacco.Spettacolo sobrio e misurato quello presentato al Teatro Abeliano in questi giorni da Buscemi, dove più che esaltare le scenografie ha puntato solo sui personaggi della commedia.
Anna DeMarzo
Anna DeMarzo
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