Seconda serata al Teatro Abeliano di Bari di “Una boccata d’arte” dove piacevolmente si amalgamano il gusto della poesia e quella del palato.Il tema della serata è stato “Afrodite in tavola”.Afrodite dea della bellezza, dell’amore e della lussuria come ha spiegato Mino Decataldo, chiarendo come il culto abbia preso piede prima in Sicilia per poi diffondersi in tutta Italia col nome di Venere, dove veniva chiamata Venere Ericina (dell’erica) dal Monte Erice.In suo onore in Grecia veniva festeggiata la festa detta “Afrodisiaca” che inneggiava ai rapporti sessuali.Al suo nome venivano associato il delfini, le colombe, i cigni la schiuma di mare, i melograni, il mirto, i limoni, le rose e la mele. Afrodite veniva associata anche con molti epiteti da Etera (compagna), Porne (Meretrice), Calliglutea (dal bel sedere), Callipigia (dalle belle natiche), Morfo (armoniosa), Androphonos (sterminatrice di uomini).Dopo questa spiegazione lo chef Peppino Belardi ha presentato un piatto che secondo la tradizione favorisce lo stimolo sessuale : Ostriche con salsa al frutto della passione.Lo stimolo intellettuale invece ci è stato offerto da Vito Signorile e Rachele Viaggiano che hanno letto brani inerenti sempre l’argomento “Amore” cha spaziavano da Dante Alighieri a Pablo Neruda. L’amore visto da tutte le sue sfaccettature, dall’intenso sentimento di affetto a quello della forte attrazione sessuale.Si è passato così al secondo piatto della serata un risotto al frutto della passione e mele, molto gradito dal pubblico che ha chiesto il bis (giustamente stavamo in teatro).Se in Spagna il flamenco fa da padrona, in Argentina è il tango in Puglia non può essere che la “Pizzica”, entrando in scena la brava Betty Lusito che ci ha deliziato con i movimenti sensuali di questa danza salentina.Si è passato al dolce : Mousse con melanzana e ricotta con salsa al cioccolato caldo.Ha concluso la serata Nicola Sbisà, giornalista ma soprattutto esperto gastronomico, dove ha spiegato che nell’antichità si è sempre ritenuto che alcuni cibi predisponevano agli incontri amorosi ma oggi scientificamente è stato comprovato che non esistono alimenti afrodisiaci, il tutto parte dal nostro cervello a volerli credere. Forse perché quando una coppia si incontra per andare a mangiare tende a cercare cose raffinate un po’ fuori dall’ordinario con lo scopo di colpire la controparte. Senza sapere che un decotto di sedano ha lo stesso potenziale di una pietanza con tartufo.Dopo questa serata dove c’è stata esaltazione dei sensi non c’è che da aspettare il prossimo giovedì per poter gustare “Lo sposo di pasta di mandorle”.Per informazioni rivolgersi al botteghino del Teatro Abeliano di Bari tel. 080 54 27 678
Anna DeMarzo
Anna DeMarzo
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