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giovedì 5 luglio 2007

Bari - I "Pensieri Scorretti" di Giordano Bruno Guerri approdono in libreria


Molti possono pensare che questa volta Giordano Bruno Guerri, abbia toppato proponendo il suo ultimo lavoro “Pensieri scorretti” come un prodotto per restare nel mercato editoriale non proponendo niente di nuovo, anzi presentando frutti del pensiero di altri grandi pensatori.Ma non è proprio così.Il suo libro, una raccolta provvisoria di ben 1837 aforismi, è senz’altro uno studio che lo ha impegnato per molto tempo, perché ha dovuto leggere tanto e di tutto per ricercare nei testi gli aforismi, quelle brevi massime che esprimono e condensano una verità una sentenza filosofica, che sconcertano e impressionano chi li ascolta.Ha senz’altro effettuato una scrematura perché ha dovuto rinunciare a tanti altri aforismi, altrimenti avrebbe stilato non un libro ma un’enciclopedia dell’aforisma.“Ho cercato di seminare dubbi, di stimolare il pensiero ma anche di divertire ad ogni frase letta, che è senz’altro un paradosso” così si è espresso ieri sera Giordano Bruno Guerri, ospite presso la Libreria Laterza di Bari punzecchiato amichevolmente da Antonio Stornaiolo, che ha definito quest’ultimo lavoro di Guerri, “il classico libro da tenere sempre a portata di mano sul comodino, leggere qualche frase, lasciarla decantare per poter assaporare al meglio il suo significato”.“Ho scelto Bari e questa Libreria storica per presentare il mio libro, perché questo lavoro è nato a Bari, per la precisione a San Vito, mentre ero in vacanza con la mia compagna, Paola Veneto, autrice della foto pubblicata in copertina ed anche di alcuni aforismi inseriti nel testo e nel frattempo mi ha reso padre di un bambino che ho chiamato (guarda caso) Nicola”.“Leggo molto – continua Guerri – e sottolineo quello che trovo interessante. Così è nato questo lavoro, ma in questo libro ho voluto inserire i pensieri scorretti, una raccolta che lavora e capovolge la parola ma anche quella che lavora sul paradosso creando l’effetto sorpresa”. “Si potrebbe dire che sono frutto della cultura popolare come i proverbi ma anche questi sono soggetti a contraddizioni, un esempio “L’unione fa la forza” e dall’altra troviamo “Chi fa da sé fa per tre”.L’autore si è divertito assieme a Stornaiolo a leggere alcuni aforismi invitando il pubblico presente a crearne dei propri.L’aforisma si fa risalire all’800 con Friedrich Nietzsche, come un vero genere letterario, mentre alcuni autori come Gesualdo Bufalino sostengono che la lunghezza ottimale di un aforisma è di otto parole, perché deve essere fulminante per dare più soddisfazione.Certamente per concludere possiamo sintetizzare che gli aforismi sono “pillole” di saggezza che si possono tramutare in “supposte” per stonare l’interlocutore.
Anna deMarzo

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