PHOTOGALLERY by Egidio Magnani

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giovedì 25 ottobre 2007

Bari - “Pensaci, Giacomino”: il conformismo familiare pirandelliano debutta al teatro Piccinni.


E' andata in scena ieri 24 ottobre, al teatro Piccinni di Bari, la prima nazionale di “Pensaci Giacomino” di Luigi Pirandello, interpretato e diretto da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, produzione Diablogues/Teatro Stabile di Sardegna/Teatro Comunale di Imola.Il testo è tratto dall'omonima novella pubblicata nel 1910 sul Corriere della Sera e mette in scena una sorta di conformismo di famiglia, osteggiato da un solo personaggio che porta lo spettacolo fino all'estremo paradosso sociale.Il protagonista è Agostino Toti, anziano professore di Storia Naturale, che decide di rivalersi sul governo che gli ha dato uno stipendio da fame per tutta la vita, sposando una giovane donna per beneficiarla della sua pensione! La bella Lillina, è la promessa sposa, figlia del bidello della scuola dove Agostino insegna, scacciata dai genitori perchè incinta e innamorata di Giacomino un giovane senza lavoro, ex allievo del professore. Ed è così che il professor Toti diventa legalmente il marito della ragazza, ma in realtà il suo è il comportamento di un padre, diventa quindi padre affettivo di Lillina e Giacomino e cresce il loro figlio come un vero e amabile nonno!Quando inaspettatamente riceve una considerevole eredità, il professore diventa un importante azionista della banca e riesce a far assumere Giacomino come impiegato. Ma ora la situazione è diventata insostenibile per la comunità: pettegolezzi, malevolenze ed una sorta di perbenismo sempre più distruttivo mette questo strano gruppo familiare al centro di chiacchiere insopportabili. Ed allora la sorella di Giacomino, decide di farlo fidanzare con una ragazza già amica di famiglia, e manda il suo confessore padre Landolina, un prete poco leale e molto simulatore, a parlare con l'anziano insegnante, per farsi rilasciare uno strano “attestato di moralità” al fine di liberare Giacomino da questa condizione singolare. Non solo, ma anche i genitori di Lillina osteggiano il comportamento del professore così invece di affetto, elargiscono alla figlia manieristici atteggiamenti tanto ipocriti quanto ridicoli. Il professore decide di aiutare ancora la sua protetta e con il bambino si reca a casa di Giacomino, dove trova un muro di falsità e dedizione al conformismo. “Pensaci Giacomino” dice il professore al giovane, esortandolo a tornare dalla sua vera famiglia, quella costruita grazie alla cura di un uomo che ha messo insieme pezzi di esistenze minimizzate dalla società. La falsità di certi atteggiamenti sociali viene osteggiata con forza, dal professore che seppur anziano, non manca di forza verbale e di pensiero, tanto da scagliarsi perfino contro un simbolo finto-religioso come il prete della commedia.La messa in scena di Vetrano e Randisi, ha voluto soffermarsi sul tema della famiglia, con i suoi squilibri e follie che poco hanno a che fare con l'affetto familiare. In realtà sono dettati da comportamenti finto-etici, decretati dall'ipocrisia sociale in cui l'individuo è completamente immerso e spesso affoga. Il rispetto quasi cronico, arriva da un anziano professore, il Senex, o una sorta di Maestro interiore, che altri non è che la parte saggia dell'individuo, la sola piena di affetto e senno, che il testo evidenzia con la sua folle e tangibile unicità.Straordinaria l'interpretazione di Enzo Vetrano, attore fisico, riesce a strutturare il ruolo elaborando una sorta di gestualità semi-alienata (giusta), inventando e liberando una disciplina mimica assolutamente efficace per il personaggio pirandelliano, fortificato anche dalla voce e dal modo singolare di pronunciare le parole. Forse la costruzione scenica mancava di peso in alcune parti, ma l'efficacia del testo, riempiva i vuoti direttivi molto bene. Lo spettacolo fa parte della stagione di prosa 2007/08 dal titolo “Della città il sentimento” del Teatro Pubblico Pugliese e sarà in scena al teatro Piccinni di Bari fino al 28 ottobre.
Deborah Brivitello

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