PHOTOGALLERY by Egidio Magnani

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mercoledì 14 marzo 2007

Ragazzi terribili ... la forza e l'energia dei Deep Purple


Andria – Palasport – Deep Purple in concertoGremito di fans il palazzetto dello sport di Andria per l’ultima data, organizzata da Delta Concerti, del tour italiano dei Deep Purple prima di approdare in Europa. Il Rapture of the Deep tour di uno dei gruppi più importanti ed influenti, secondo forse solo ai Led Zeppelin, dell’Hard Rock anni ’70, approda in Puglia acclamato e quasi venerato dal pubblico presente. Le prime note ad aprire il concerto sono quelle di ‘Picture of Home’ brano appartenente ad uno degli album ormai leggendari: ‘Machine Head’ del 1972. La formazione, si sa, non è più quella di ‘Made in Japan’ e gli appassionati conoscono le ‘peripezie’ che il gruppo ha subito e soprattutto è a conoscenza delle perdite degli elementi fondamentali che avevano reso inconfondibili le sonorità dei Deep Purple, come il chitarrista Ritchie Blackmore e il tastierista John Lorde. Oggi comunque si presentano ugualmente degni del nome Deep Purple. E’ la stessa che gli ha visti esibirsi alla giornata Live 8 del 2005, organizzata per chiedere al G8 la cancellazione del debito dei paesi africani; una strepitosa voce quella di Ian Gillan accompagnato dall’unico pezzo originale rimasto, il batterista Ian Paice, circondato da Roger Glover al basso, Steve Morse alla chitarra e Don Airey alle tastiere. Dopo i primi pezzi hanno letteralmente infiammato il pubblico che ipnotizzato ha seguito le evoluzioni dei 5 che sembravano muoversi con energia straordinaria nonostante possano vantare una carriera alquanto vetusta.Un virtuosismo, una capacità e pulizia tecniche che, se in ‘illo tempore’ hanno rappresentato una delle più importanti evoluzioni nella storia della musica, oggi continuano ad incantare i fans.Il pubblico presente ad Andria, proveniente da più parti della Puglia, si è trovato davanti ad un Gillan che sa bene come tenere in pugno la platea, con un’ugola ancora squarciante anche se certamente più tranquilla e regolare. Ancora in grado di sorprendere con i suoi acuti anche se di durata inferiore. A metà concerto il chitarrista Morse si è esibito in un assolo, proponendo un medley che ha toccato stili diversi, dai Led Zeppelin a Jimmy Hendrix. E’ stata poi la volta di Airey che ha divertito il pubblico con sonorità quasi elettroniche passando inseguito ad un breve accenno della ‘Cavalcata delle Valchirie’ per poi omaggiare la Puglia con le note di un brano popolare (‘Abbasce a la marine se venne u’ pesce’). Non si sono certamente risparmiati il bassista Glover che si muoveva sul palco e il batterista Paice che continua ad ammaliare con le sue evoluzioni.La loro genialità e l’abilità tecnica rende i Deep Purple non facilmente ascrivibili al solo Hard Rock, infatti, l’approccio a sonorità classiche gli avvicina al ritmo tipico del Blues e del Rock and Roll. Quasi a fine dell’esibizione poi, un pezzo cult e leggendario ‘Smoke on the Water’ che basterebbe per ricordare i Deep Purple fino ai giorni dell’apocalisse del Rock. Ovviamente sulle famose note il numeroso pubblico è impazzito intonando le parole a squarcia gola e sventolando accendini creando un’atmosfera suggestiva. Pronti a rimettersi in gioco con questo nuovo tour la band, che ha vissuto più vite di un gatto, si ritrova con progressioni irresistibili che hanno attraversato il tempo e ripropone quegli accordi sin dal lontano ’68.Insomma un gruppo che potrebbe ancora insegnare molto ai tanti ‘figli adottivi’ di oggi che continuano ad acclamarlo e ad emozionarsi con le note di questo storico ‘fenomeno porpora’.
Luana Martino

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