PHOTOGALLERY by Egidio Magnani

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sabato 14 aprile 2007

Masaniello. Della libertà e dell’audacia: la sofferenza degli eroi.


Bari - Masaniello. Della libertà e dell’audacia: la sofferenza degli eroi.
In scena ieri 12 aprile al Teatro Royal di Bari lo spettacolo “Masaniello, l’uomo, l’eroe, il mito”, di e con Manuele Morgese, e con Pietro Becattini, Giorgia Auteri, Rossella Teramano. Regia di Brando Minnelli. Luci esplosive, musiche intersecanti ed una straordinaria prova recitativa confluiscono nello spettacolo “Masaniello”, una produzione Teatrozeta di l’Aquila, in giro per l’Italia da circa tre anni.Raccontare teatralmente la storia di un eroe del popolo, potrebbe risultare quasi da “ruffiani” , raccontarlo poi da un napoletano verace è quasi patetico! Ma siamo in teatro, questo il bel Morgese lo sa bene, ed i vigorosi meccanismi della scrittura scenica possono anche scampare ad una forma di decorazione puramente pomposa e vanagloriosa, per liberarsi all’interno di modalità artistiche assolutamente confacenti al progetto storico preso in considerazione. Il simbolismo più volte evidenziato è funzionalmente vicino ad una forma mentale che ci riporta alcuni secoli indietro, per poi repentinamente riavvicinarci all’attualità, continuamente, in maniera altalenante e biunivoca. Tommaso Aniello, detto Masaniello (Napoli, 29 giugno 1620 - 16 luglio 1647), è entrato nella storia come rivoluzionario napoletano. Nato e cresciuto umilmente, sposato con Bernardina Pisa, si ritrova a combattere una sorta di rivoluzione caoticamente emblematica. All’inizio di giugno del 1647, Masaniello essendo un personaggio carismatico, idoneo al comando, fu contattato, forse in segreto, da Don Giulio Genoino, il vero cervello della rivoluzione. Ma la mente di Masaniello, umile e rude non riesce a sostenere una simile responsabilità, frantumando i già labili equilibri. S’insinua il dubbio sulla sua follia, ma in realtà è difficile adattarsi ad un potere fulmineo: parlare ai nobili, accomodarsi allo loro tavola, indossare indumenti da patrizi, già…. magari con un ricco cappello di piume! Tutto questo stordisce Masaniello, amato dal popolo, che vede in lui il riscatto di secoli di oppressioni, poi odiato a causa della sua avventata instabilità. I moti insurrezionali iniziarono Domenica 7 Luglio 1647 quando Masaniello si ribellò alle sempre più pressanti gabelle sulla frutta. Nei giorni successivi il Vicere' si vide costretto a dare alcune concessioni al popolo. Il potere di Masaniello diventa tale che il Cardinal Filomarino ed il Vicere' Rodrigo ponz De Leòn duca D'Arcos accatano le sue condizioni: abolizione delle gabelle ed il riutilizzo dei privilegi concessi da Carlo V (Colaquinto). A questo punto il potere di Masaniello è inutile, ma lui non ne vuole sapere. Per fermarlo bisogna ucciderlo. Ma quando il popolo,….. proprio il suo popolo inizia ad odiarlo….allora il gioco è fatto! La triste fine si ha il 16 Luglio, proprio il giorno della Festa del Carmine. Un Masaniello decontestualizzato ed ibrido viene portato splendidamente in scena da Manuele Morgese. Direttore artistico del Teatro Zeta di l’Aquila, attore e autore, Morgese si rivela ad un giovanissimo pubblico barese, durante una matineè per le scuole, razionalizzando la pluralità linguistica teatrale e riportandola in una dimensione senza tempo e spazio. La scena della rivoluzione risulta avvincente ed assordante! Confonde, ottunde i sensi ed inebria. Si spera duri più a lungo, sempre di più! Un bravissimo Pietro Becattini coinvolge il pubblico con i suoi innumerevoli cambi di ruoli, agili e incredibili, diventa un femminiello divertente e goffo, per poi scuotere gli animi nel ruolo del diabolico viceré, inglobato in un rosso scenico infernale. Giustamente verace, la giovanissima napoletana Giorgia Auteri nel ruolo di Bernardina. Eccentrica e brava Rossella Teramano nel ruolo del banditore e di una popolana. Un coerente gioco di luci ed audio curato da Andrea e Michele hanno piacevolmente inglobato il tutto.Numerose ed acute le domande e le curiosità rivolte alla compagnia, da parte di alunni ed insegnanti di alcune scuole medie inferiori e superiori, che hanno assistito allo spettacolo, si è improvvisato un vero e proprio dibattito genuino, sul tema del teatro e sulle sue “dure leggi”, oltre che sul personaggio storico rappresentato! Alla matineè sarebbe dovuta seguire una normale rappresentazione serale alle ore 21.00, ma a causa di problemi organizzativi del teatro, lo spettacolo è stato disdetto! I motivi non sono dipesi dalla volontà della compagnia Teatrozeta, che porta avanti da alcuni anni un discorso divulgativo di cultura e di loisir, assorbito dal circuito Teatri Possibili (www.teatripossibili.it). Sinonimo di qualità, il circuito riesce a riempire quasi sistematicamente i teatri del centro-nord Italia. E’ stato un privilegio ospitarli nel nostro caldo sud, nella nostra città, peccato che usufruire di un evento di questa portata (significativo per l’importanza sensibilmente qualitativa e non per l’alienata pseudoteatralità inflazionante), diventa complicato qui da noi. Per cui dispiaciuti, gli amici venuti dai monti suggestivi di l’Aquila, hanno proseguito la loro tourneè in altre città come Rieti, Pescara, Vasto, oltre che l’Aquila, dove hanno già ampiamente successo di pubblico e critica! Cittadine queste sicuramente con un numero di ipermercati, di servizi commerciali e consumistici inferiore a quello di Bari, ma a quanto pare con un’interessante metodologia nell’usufruire dell’evento culturale, forse ancora molto distante dalla nostra!
Deborah Brivitello

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