PHOTOGALLERY by Egidio Magnani

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venerdì 5 gennaio 2007

Sutra Natianjali, la danza indiana incontra la Puglia


Che la Puglia è considerata la regione che funge da ponte tra Occidente e Oriente, lo si è potuto tastare con mano ieri sera 4 gennaio, al secondo appuntamento della seconda edizione “di Suoni e di Danze” presso l’Auditorium Diocesano Vallisa, con lo spettacolo “SUTRA Natianjali” con Luisa Spagna e Paolo Pacciolla.Sutra è un’associazione artistica con la quale i due artisti presentano i loro lavori concentrando in maniera armonica la cultura dell’arte indiana, quella dell’arte occidentale completandola con le proprie creazioni artistiche.Sutra è una breve massima che esprime una norma di vita o una sentenza filosofica ed è il filo conduttore dello spettacolo che racchiude il sacro ed elementi di vita quotidiana.Lo spettacolo ha visto la raffigurazione di due stili rappresentativi dell’arte indiana : la danza chhau di Sereikella ed il dhrupad pakhawaj.Seraikella è un distretto dell’India centro-orientale nello stato di Jahrkhand, mentre la danza chhaud (significa ombra, maschera), è una danza caratterizzata per l’appunto dall’uso di maschere che variano a secondo dello stato d’animo che si vuole esprimere o dai personaggi che si vogliono interpretare, maschere abbellite da perle e strass, ma è anche una danza che comprende esercizi di arte marziale e che richiede pertanto molta energia ed autocontrollo del corpo. Il tutto ben interpretato da Luisa Spagna che da anni si dedica allo studio e alla ricerca di questa danza, lavorando con i maestri indiani per apprendere sempre più le varie tecniche interpretative.La seconda parte dello spettacolo ha visto l’artista Paolo Pacciolla suonare vari strumenti a percussione che uniscono l’arte indiana e quella persiana.Il pakhawaj assiema alla cetra vina è il tamburo principale della musica devozionale indiana usato nel dhrupad che è il genere più antico della musica colta dell’India, influenzato dalle pratiche dello yoga del suono.L’ascolto di questa musica riesce a trascendere l’aspetto terreno fino a raggiungere quello introspettivo e meditativo, il tutto alternato da mantra tantrici che invocano gli dei per attingere il loro potere magico come il dio Ganesh e Shiva.Spettacolo interessante che ha permesso ai presenti di conoscere un’arte così lontana dal nostro stile come è stato molto apprezzato la lezione pubblica e gratuita di danza indiana tenuta da Luisa Spagna nello Spazio Giovani a Bari, prima della rappresentazione.
Anna DeMarzo

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